venerdì 20 marzo 2009
Nemico Pubblico n.1-Istinto di morte ( Jean-Francois Richet, 2009)
Primo di due film, tratti dalle due autobiografie di Jaques Mesrine, L’istinct de Mort (Istinto di morte) presenta un personaggio impossibile da definire con un solo aggettivo e dalle mille sfaccettature che durante gli anni 70 venne nominato Nemico Pubblico n.1.
Film controverso, di una fortunata e eccellente produzione francese, tenta di allinearsi dietro il filone del genere cinematografico che tenta di interrogarsi sull’operato della criminalità, mostrando un mondo inquietante e pericoloso, dove la morte è una costante inevitabile, raccontando senza mezze misure alcune delle personalità della malavita che più hanno scosso la nostra società.
Il film inizia con la fine di tutto: attraverso un bellissimo gioco di inquadrature mostranti gli ultimi attimi di vita di Jacques, inizia una narrazione frammentaria e frammentata.
Dal ritorno dalla guerra di Algeria, Jacques Mesrine si ritrova a dover vivere a casa dei suoi genitori. Il suo ritorno segna l’ avvio della sua lunga e tortuosa discesa verso il mondo della malvivenza, guidato dalla figura quasi paterna di Claudio, spietato boss mafioso e mentore ( Gerard Depardieu ).
Dalla sua iniziale posizione duale, nella quale era diviso tra vita criminale con “i suoi amici” e la vita familiare( una moglie spagnola e tre figli), a una totale immersione nel vortice della malavita e quindi a una impossibilità di salvarsi da se stesso, passaggio segnato dall’infatuazione verso Jeanne ( Cecile De France), Jacques sarà tormentato dalla volontà di agire, di muoversi, di non fermarsi, e questo lo condurrà a toccare numerose zone del mondo, dall’Algeria alla Spagna al Canada, e così via.
Film violento, forte, non si fa scrupoli a mostrare una criminalità che non si giustifica, semplicemente perché essa non guarda in faccia al bene o il male, ma semplicemente al profitto che guadagna.
La vita di Jacques è una lunga serie di atti criminosi, dai quali non è certo spaventato. Inizialmente si sente dal ritorno dalla guerra debole, indefinito e sfocato, ma riesce a trovare una forma in quello stile di vita. Forte e sicuro, non guarda in faccia a nessuno, e segue il suo stile di vita basandosi sulle sue regole e sulla sua “morale”.
Riprendendo il concetto precedente di Frammentarietà, il film non mostra un fluire uniforme della vita di Jacques, ma evidenzia con un efferatezza (tecnicamente a volte una telecamera a mano i punti )salienti e basilari, facendo salti temporali di anni, per poter costruire con una sorta di indagine documentaria la figura di Jacques.
Jacques Mesrine ha uno strano rapporto con i Media ( che però nel film non viene molto delineato molto bene), e cerca una notorietà che possa segnare la sua presenza nella società, senza pensare alle conseguenze. Titoli di giornali dell’epoca compariranno durante alcune sequenze per evidenziare il disordine che lui ha creato, testimonianze delle difficoltà delle forze dell’ordine di contenere la sua forza e la sua astuzia, e anche della paura che si diffondeva.
Vincent Cassel adempie alla perfezione nel suo ruolo; un ruolo crudo, grezzo, oscuro, caratterizzato da uno sguardo freddo e tagliente che nessun altri al di fuori di Vincent Cassel avrebbe potuto interpretare al meglio. Criminale e amante, marito e assassino, padre e carcerato, amico e nemico, questo è Vincent Cassel aka Jacques Mesrine.
La vita di Jacques Mesrine non viene giustificata, ma viene semplicemente illustrata, con immagini che non si fanno scrupolo di mettere in scena una crudele e tuttavia carismatica personalità . Eppure non si può fare a meno di rimanere catturati dal suo fascino. Attrae a sé lo sguardo del pubblico, lo controlla e lo obbliga a dover assistere alla sua oscurità e alla sua sete di libertà, al suo modo di amare, e al suo modo di vivere.
Sapendo come finisce, lo spettatore non può fare altro che domandarsi come si giunge alla morte del Nemico Pubblico che viene mostrata durante i titoli di testa.
Bisogna attendere la seconda parte per poter essere testimoni del definitivo raggiungimento della fama e della notorietà che tanto Jacques bramava quasi inconsciamente.
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2 commenti:
Ma ti propaghi come un virus...
Ma perchè 2 blog identici?
perchè no? hehe
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