mercoledì 5 luglio 2017

Final Fantasy XII The Zodiac Age - Dalla PS2 alla PS4



Final Fantasy XII ebbe molte critiche sia per il sistema di combattimento non propriamente veloce, facile e immediato, sia per la storia che non rientrava nei canoni "romantici" propri del X, il cui successo fu abbastanza difficile da eguagliare all'epoca. 
Però una cosa è sicura: Final Fantasy XII ha regalato emozioni davvero uniche in quel 2006, qualcosa che difficilmente si vive nei FF successivi. Stilisticamente è ineccepibile: il mondo di Ivalice è vivo come non mai, è talmente ben caratterizzato che è impossibile non innamorarsi di quelle architetture, di quei paesaggi, di quella mitologia così antica e misteriosa.
La grafica fu criticata poiché esteticamente non rientrava nello stile di quel Final Fantasy X che ha reinventato la saga della Square su PS2, eppure riusciva a caratterizzare ulteriormente l'esperienza di gioco, poiché quei colori pastosi e realistici, quei tratti somatici dei personaggi a tratti spigolosi, la "granulosità" della grafica che andava ulteriormente a tratteggiare l'ambientazione di Ivalice, rendevano il titolo più unico che raro. 

Il problema di Final Fantasy XII non furono i personaggi (i più criticati Vaan e Penelo, ritenuti inutili ai più e il villain non propriamente un Kefka o un Sephiroth), non fu la storia (incentrata prevalentemente sulla guerra, la politica, le strategie militari e che sempre ai più non piacque affatto), non fu nemmeno il gameplay che simulava un MMORPG; il problema furono le aspettative, tema fondamentale della nostra generazione di videogiocatori, che ha rovinato lo stesso Final Fantasy XV. E inoltre all'epoca la PS2 era una console in piena espansione, e forse anche il pubblico videoludico non era pronto a un FF del genere. 
Felicissimo che abbiano fatto un remaster, che darà una seconda possibilità a un titolo grandioso sotto ogni punto di vista. Così come il IX, anche il XII ha necessità di brillare tra gli astri della fantasia finale.