La
collaborazione tra Rodriguez e Tarantino risale da “Dal tramonto all’alba” il
cui successo era determinato dal gusto del gore e splatter, mischiato a scene
di sesso e violenza, di cui i due registi sono sostenitori e amatori. La passione
per i “film d’exploitation” è esplosa con
il double feature Grindhose, progetto teso a riesumare quel cinema Splatter e
di Serie B che hanno avuto il loro successo soprattutto durante gli anni 60 e
70, quel cinema di periferia, logoro e sporco, shockante e divertente perché oltrepassava
ogni limite; così sono nati Planet Terror e Death Proof, rispettivamente di
Rodriguez e Tarantino.
Death Proof (A prova di morte) viene considerato un’opera minore di Tarantino,
eppure in questo film vengono condensati i temi a lui più cari, a partire
dall’amore per i B-Movie all’italiana, sino all’hot babes movie, tra cui
Faster, Pussicat!Kill!Kill!, film da cui il regista ha preso spunto per Death
Proof. È il trionfo della femminilità, con ben otto donne nel cast, tra cui
Rose McGowan (che compare anche in Planet Terror), Rosario Dawson, Vanessa
Ferlito e Zoe Bell (stant-woman e controfigura in Kill Bill): questi personaggi
prendono forza dalle protagoniste tarantiniane come Jackie Brown e La sposa, mascolinizzate
nei discorsi e nei gusti (la mania per le automobili) ma che difendono la loro
femminilità e la esprimono con una forte carica erotica.
Ma il filone d’appartenenza di Death
Proof è il car chase movie: la storia di
Death Proof ruota intorno a Stuntman Mike, stuntman di professione ormai “in
pensione” che con la sua Chevrolet Nova perseguita prima tre ragazze che
trascorrono una serata tra i fumi dell’alcool,
e poi rivolge la sua attenzione verso un altro gruppo di ragazze con una
fiammante Dodge Charger. A discorsi chilometrici, al voyerismo tarantiniano
intento a guardare i momenti più intimi e quotidiani, si affiancano sequenze di
pura azione, di corse e di inseguimenti su strada: macchine ridotte a rottami
metallici, mostri che continuano a ruggire sull’asfalto.
Death Proof non ha fatto successo di pubblico e critica, ritenuto noioso se non
scadente; l’errore sta nel non considerarlo insieme a Planet Terror un
tentativo nostalgico di proporre quei “due film al prezzo di uno” delle sale grindhouse,
che negli Stati Uniti sono stati proiettati consecutivamente (con l’inserimento
di 4 trailer) secondo il progetto di Rodriguez e Tarantino. Una vera chicca
cinematografica. Due pellicole “grinded out”, ovvero macinate nei proiettori
con irruenza e senza scrupoli, come si faceva all’epoca delle sale grindhouse.
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