giovedì 2 febbraio 2012

The Elder Scrolls - Un po' di storia non fa male!




Skyrim è stato uno dei titoli videoludici più attesi del 2011: non solo i fan della saga di TES aspettavano con ansia la sua uscita, ma anche i neofiti che si sono avvicinati proprio perché attratti da questo titolo, che riserva molte decine su decine su decine di ore di gioco.
La saga di TES si è sempre contraddistinta per la mappa di gioco e per la sua giocabilità, che rasentano quasi l'esplorazione illimitata e lo sviluppo del personaggio sino a renderlo un vero e proprio dio.

Il mondo di The Elder Scrolls è ambientato nel continente di Tamriel, che è diviso in province differenti; ogni capitolo della saga sarà ambientato in una di queste, sottolineando come non venga seguita una trama principale lineare. Ogni gioco infatti presenta una storia differente e in ognuno di esso viene raccolta la mitologia, la cultura e la storia di Tamriel, e di conseguenza è possibile trovare dei collegamenti tra i capitoli leggendo libri, ascoltando le storie e trovando indizi sparsi per l'universo esplorato.


The Elder Scrolls: Arena


Uscito nel 1994, il primo TES introduce il mondo di Tamriel, in special modo quella zona che verremo a scoprire sarà Cydorill. La storia parla dell'eroe principale (modificabile a proprio piacimento e questo elemento sarà il più interessante di tutta la saga) che deve raccogliere otto pezzi di un artefatto, chiamato "Staff of Chaos", riunirli e sconfiggere il villain principale mago imperiale Jagar Tharn, liberare così l'imperatore Uriel Septim VII dalla sua prigione in un'altra dimensione.
Oltre al personaggio totalmente modificabile, un'altra caratteristica importante introdotta in questo primo capitolo e poi ripresa nei capitoli precedenti è la possibilità di esplorare un mondo vasto e affascinante di Tamriel.


The Elder Scrolls II: Daggerfall


Nel secondo capitolo della saga di TES, il giocatore potrà esplorare due zone, Hammerfall e High Rock. Per essere un gioco del 1996, l'esplorazione assume un nuovo significato: il mondo è vasto e immenso, con le sue 15 mila località esplorabili e 750 mila NPC.
La storia si focalizza sul personaggio principale mandato in missione da Uriel Septim, che si rivelerà una cospirazione atta a risvegliare un potente golem. TES II introduce i finali multipli, che però saranno direttamente collegati con la parte finale del gioco.


The Elder Scroll III: Morrowind

Si può dire che è il capitolo più amato e apprezzato dai fan e dalla critica. Bethesda in questo capitolo ha voluto rischiare, rimpicciolendo la mappa di gioco ma rendendo l'ambientazione più affascinante, la grafica molto più gradevole e moderna. Insomma hanno sacrificato la quantità per la qualità. Un ottima mossa attuata nel 2002.
TES III introduce un sistema di combattimento nuovo, rendendolo più interattivo col mouse e introducendo un sistema di abilità che sviluppa determinati attributi utilizzati di più dal giocatore.
Ancora una volta, la storia ha come "deus ex machina" Uriel Septim e ruota intorno alla reincarnazione di un eroe chiamato Indoril Nerevar, l'unico che può sconfiggere Dagoth Ur, che è diventato immortale attraverso le sue malefatte.


The Elder Scrolls IV: Oblivion


Con Oblivion si ritorna a Cydorill e la terra degli Imperiali. Il quarto capitolo di TES, uscito nel 2006, inizia con l'assassinio dell'imperatore Uriel Septim per mano di una misteriosa setta. La storia si incentra sull'eroe principale sulla ricerca, prima dell'erede dell'imperatore, poi sulla chiusura dei misteriosi portali che conducono alla dimensione infernale di Oblivion.
La penultima incarnazione di TES rappresenta un vero e proprio caposaldo dell'industria videoludica di quel periodo dal punto di vista grafico. Inoltre è caratterizzato da un cast di voci di tutto rispetto.
41,4 chilometri quadrati di mondo esplorabile, la seconda mappa più grande della saga è l'elemento principale che rende grandissimo Oblivion. Una goduria per gli amanti del genere e per i fan.

Fonte: MyGaming

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