giovedì 8 marzo 2012
Quantic Dream - il sogno di Kara
Questa tech demo evocativa rappresenta come il mondo videoludico e virtuale si sta avvicinando sempre di più a una rappresentazione cinematografica e reale. La protagonista di questo video, Kara, rappresenta quel volo di Icaro verso la luce di un'evoluzione tecnologica sempre più evidente e toccante. Kara viene assemblata, ma qualcosa non quadra. Ha un anima. Ed è la sua anima che esplode attraverso i suoi occhi e le sue lacrime a essere qualcosa di struggente!
Nel pratico questo video, a detta di David Cage, non vuole essere nessun progetto videoludico.
“Nella Industry ci sono sviluppatori che stanno realizzando prodotti più interessanti o, per lo meno, diversi dal nostro: sono comunque abbastanza sicuro che Quantic Dream sta percorrendo in solitaria una strada inesplorata: abbiamo intenzione di creare qualcosa di completamente nuovo, indirizzato ad un pubblico maturo. Non pretendiamo di essere migliori di nessuno ma vogliamo colmare quel gap dato da molti titoli che garantiscono un interattività solo parziale.”
La Quantic Dream è la software house che ha realmente rivoluzionato il concetto di videogame, di virtuale, di gameplay e di cinema.
Con Fahrenheit hanno voluto portare il videogiocatore verso un'interazione più fisica e cinematografica: il gioco si strutturava su un gameplay fatto di movimenti fisici e di azioni che volevano essere più "umani" possibili, così come le scelte e le diramazioni delle possibili strade da intraprendere.
Con Heavy Rain è stato fatto un ulteriore salto verso un gameplay sempre più cinematografico e cinematico ed è stato fatto un passo incredibile verso il fotorealismo dei corpi umani, i cui movimenti sono stati catturati attraverso tecniche come la Motion e la Performance Capture. La fusione di cinema e videogame è un sogno divenuto realtà con Heavy Rain, che è il cinema nel videogame, è il videogame cinematografico.
La fusione tra realtà e virtuale è divenuta realtà! In questo video un robot in fase di assemblaggio vuole vivere: un urlo disperato di un oggetto che vuole diventare umano. Un avatar vuole diventare umano.
Il videogame vuole vivere come tutte le altre arti. Un grido disperato che non può non essere ascoltato. Lo sforzo di essere vivi è questo.
La differenza tra reale e virtuale si sta facendo sempre più flebile, come se il velo che pretendeva di dividere i due concetti si stesse ormai sfaldando per lasciar posto al caos della rappresentazione. Ormai tutto ciò che può essere rappresentazione virtuale del reale diventa presentazione di una realtà, una realtà fatta di sentimenti, di corpi vivi, di occhi che vogliono parlare, di una mente che vuole esplodere.
fonte: Gamesoul
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