giovedì 4 ottobre 2012

Doctor Who - (Spoiler!) Addio Amelia Pond

Siamo giunti all'episodio che segna l'addio di Amelia Pond, "The Girl Who Waited", la ragazza che aveva il nome di una eroina di una favola, la moglie del centurione Rory che per 2000 anni ha protetto la sua amata.
Devo ammettere che questo addio non è stato tanto straziante come me lo aspettavo. Ci sono stati momenti più emozionanti nella storia del Dottore, tra cui (ovviamente) i lunghi addii alle sue compagne (e compagni) di avventure. Questi momenti vengono sempre attesi con trepida emozione dai fan della serie, che sono sempre pronti con una miriade di fazzoletti.
In questo caso, però, l'addio di Amelia Pond mi ha poco convinto.

1) L'episodio non è stato scritto in maniera interessante. Gli angeli sono le creature più belle dell'Whoverse ma in questo episodio scritto da Steven Moffat non riescono a risultare così affascinanti e pericolosi come lo sono stati in passato (come ad esempio in Blink, puntata della terza stagione). Di conseguenza ciò che accade ai Pond non risulta narrativamente convincente.

2) La "predestinazione" dei Pond, rappresentata dal libro scritto da Melody (River Song) Melone, è forzata e, considerando che la dipartita dei due companion è stata annunciata da molto tempo, sembra quasi un elemento che ha più il compito di "riempire" la puntata piuttosto che creare tensione e pathos.

3) Non è convincente la storia dei paradossi, ma questo punto può essere benissimo sorvolato considerando che con il Doctor Who ci siamo abituati a "paradossi" ben più paradossali!

4) L'ennesima morte di Rory è ridicola. Dalla quinta stagione, Rory Williams è morto talmente tante volte che ogni volta che ritornava in vita il suo personaggio diventava sempre più irrilevante e prevedibile. In questo episodio, è "Rory anziano" a morire di fronte al sé stesso giovane e ad Amy, che decidono di uccidersi per far sì che quel futuro non possa mai avvenire e quindi creare un paradosso che possa annientare gli Angeli.
La sequenza del suicidio dei Pond è il momento più bello di tutto l'episodio, soprattutto per la colonna sonora. Ma tutto il pathos di quel momento viene meno con il ritorno nella loro linea temporale e quindi con i Pond vivi e vegeti.

5) L'addio di Amy doveva essere un po' più elaborato. Con le altre companion delle stagioni precedenti c'è stato un coinvolgimento maggiore nei loro addii proprio perché venivano riservati decine di minuti al loro commovente saluto. In questo caso Amy da un addio veloce e sbrigativo, un vero peccato considerando l'importanza di questo personaggio.


Amelia Pond, sin dalla sua prima comparsa, si è rivelato un personaggio incredibile, una "companion" che ha dato forza all'undicesimo Dottore e che ha tenuto testa persino a compagne indimenticabili come Donna Noble. Il suo addio è toccante, eppure... volevo più lacrime.


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